COMUNICATO DA FONTI DI PACE
Care e cari di seguito un aggiornamento delle nostre attività:

N O I    A     G A Z A      C I     S I A M O

Report attività mese di Luglio 2025

Il primo luglio scorso ha preso avvio il progetto “Interventi Emergenza Umanitaria. Cure ai feriti nella striscia di Gaza”, finanziato anche con 8x1000 della Chiesa Valdese e  avrà la durata di 6 mesi.

Il nostro partner locale Palestinian Medical Relief Society con un team locale formato da un medico generico, una infermiera, una psicologa e un tecnico della riabilitazione porteranno servizi sanitari di base ai feriti, in particolare bambini, che sono stati dimessi dagli ospedali quando ancora avevano necessità di cure mediche.

Il team raggiungerà i feriti sfollati che vivono nelle case parzialmente distrutte, in  tende accanto a case completamente distrutte,  nelle scuole e nelle tendopoli gestiste da UNRWA nel governatorato di Khan Yunis  e a  Al Mawasi .

Attività specifiche: Prevenzione, assistenza infermieristica, Sostituzione di drenaggi e bende, Supporto psicologico e riabilitativo, Distribuzione di medicinali e Materiali monouso. Tutte le prestazioni sono a titolo gratuito.

Giornate di intervento:  da sabato a giovedì il medico generico e l'infermiere (tempo pieno);  tecnico riabilitazione e psicologa sabato, lunedì, mercoledì (part time)

Le principali attività svolte durante questo mese:

La prima settimana di luglio (inizio del progetto) si è tenuta una riunione per presentare al team il progetto, spiegare gli obiettivi  e delineare i servizi da fornire. Il team è stato informato sui propri ruoli ed è stati individuati i soggetti da prendere in cura con particolare attenzione  sui bambini rimasti  feriti durante le aggressioni.

Il team ha effettuato visite  all'Ospedale Nasser per registrare i nomi dei feriti, identificare le loro residenze dopo le dimissioni dall'ospedale, visitarli ed informarli sugli obiettivi e sui servizi del progetto. Il team P.M.S.R. ha quindi programmato e studiato il numero di casi e la loro ubicazione, pianificando i percorsi per raggiungerli.

Sono stati aperti fascicoli   in base al tipo e alla qualità dei servizi necessari e al numero di sedute richieste per ciascun caso.

Nel Mese di luglio  347 feriti hanno beneficiato dei servizi, suddivisi come segue: 111 maschi e  73 femmine  sotto i 18 anni; 49 maschi e 23 femmine sopra i 18 anni. Il numero totale di prestazioni  effettuate è stato di 858.

Durante le  visite è stato evidenziato che, a causa dell'attuale situazione,  i pazienti soffrono di difficili condizioni economiche e sanitarie, tra cui la mancanza di cibo, acqua e medicine a causa della chiusura dei valichi. Tuttavia, durante le  visite, i pazienti hanno percepito  attenzione alle loro sofferenze. Il team è  impegnato per alleviare il loro disagio.

Sfide affrontate: Difficoltà nel raggiungere i casi a causa della distruzione delle strade e per la scarsità dei mezzi di  trasporto; inoltre il team ha dovuto  affrontare i  frequenti ed inaspettati sfollamenti a causa dei  ripetuti bombardamenti di scuole, tende e centri di assistenza sanitaria.

Il team nel corso delle prestazioni ha fornito garze, disinfettanti e materiali per lo smaltimento dei rifiuti sanitari; sono state   valutate le lesioni e monitorato lo stato di salute generale di ciascun paziente, fornendo le necessarie consulenze mediche, prescrizioni adeguate e trattamenti per i specifici casi. E’ stata  inoltre offerta consulenza medica e indicazioni ai pazienti e alle loro famiglie su come gestire le ferite, con un follow-up continuo e una valutazione del recupero attraverso diverse sedute.

Interventi  infermieristici   e medico generico: nel primo mese sono stati seguiti 226 feriti per un totale di 630 prestazioni.  Alcuni casi richiedevano una medicazione giornaliera. Tuttavia, a causa dell'elevato numero di casi e delle distanze tra loro, in alcune situazioni sono state fornite  garze, disinfettante e unguento e le  istruzioni su come giornalmente pulire e medicare le ferite. Questo per aiutare a  gestire la cura delle ferite nei giorni in cui non possono essere visitati.

Supporto psicologico: nel primo mese sono stati seguiti 63 casi per un totale di 115  prestazioni. Tutti i feriti e le persone colpite soffrono di un grave stress psicologico, situazione aggravata in molti casi per la  perdita di familiari o amici e delle cattive condizioni di vita. Sono state fornite sessioni di supporto psicologico utilizzando varie tecniche di rilassamento e per la gestione della collera. Sono stati  consegnati libri da colorare come forma di distrazione e di coinvolgimento. Le famiglie sono state sensibilizzate e incoraggiate a impegnarsi nel supporto emotivo dei soggetti colpiti.

Interventi Tecnico della riabilitazione: nel primo mese sono stati seguiti 58 casi per un totale di 113 prestazioni. Sono stati raccolti i dati iniziali dei diversi casi e valutate le specifiche necessità  di servizi riabilitativi, identificando i punti di forza e di debolezza di ciascun caso. Sulla base della valutazione iniziale, sono stati sviluppati piani individuali per ciascun caso che  si concentrano su: dare strumenti per tornare a  svolgere le attività quotidiane perse a causa delle lesioni subite; ricerca della  massima  autonomia possibile. Fornire sostegno per la ripresa dei  movimenti e della mobilità e come svolgere le azioni quotidiane. Prestazioni per sviluppare  le capacità cognitive in particolare per chi ha subito lesioni che ne hanno compromesso le capacità.

Il Coordinatore del progetto ha evidenziato la necessità di fornire  attrezzature  di assistenza per i casi con disabilità permanenti o temporanei quali stampelle, carrozzine, ausili;  per contrastare la malnutrizione dei bambini  c’è bisogno di latte in polvere e kit per l’igiene personale e  pannoloni.

Purtroppo il blocco delle entrate imposto da Israele sugli  aiuti umanitari non permette di soddisfare completamente le importanti richieste e bisogni. 

In allegato foto del nostro team e di alcuni incontri con i feriti.

Aiuti umanitari: Distribuzione acqua

È iniziata oggi, grazie alla collaborazione del ns. Partner locale Sociale Media Club Palestine e al contributo dei nostri donatori, la distribuzione dei primi 6.000 litri di acqua nel campo profughi di El Shaty. La situazione a Gaza city è drammatica e continuano gli sfollamenti forzati di migliaia di civili dall area di Zeitoun. La destinazione dovrebbe essere il sud della striscia in tendopoli, ma le famiglie cercano altre sistemazioni in Gaza city perché non vogliono più spostarsi. Noi continuiamo a sostenerli come riusciamo. Si prosegue nei prossimi giorni con altra distribuzione di acqua in aree diverse di Gaza city. Le difficoltà che i nostri collaboratori devono affrontare sono molteplici, sia nel reperire gli aiuti umanitari sia nella distribuzione che spesso avviene sotto bombardamenti. 

Continuate a sostenere Fonti di Pace.